In queste pagine potrete trovare Articoli, Informazioni e Documenti di pubblico interesse relativi alla Nutrizione, all'Anti-Aging ed alla Omeopatia
domenica 19 gennaio 2014
martedì 22 ottobre 2013
Articolo pubbicato dal Dott. Tomella e coll. sulla CANDIDOSI RICORRENTE - Milano settembre 2013
La CANDIDOSI RICORRENTE è una condizione che "accompagna" la vita di numerose donne. Lo stress, la composizione del microbiota, lo stile di vita e soprattutto lo stile nutrizionale giocano un ruolo importante a livello preventivo. Come dimostra questo interessante studio della durata di due anni recentemente pubblicato sul Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents l'utilizzo ragionato di un fitocomplesso ad hoc può essere uno strumento ulteriore nelle mani del medico per affrontare la candidosi vulvovaginale ricorrente.
J Biol Regul Homeost Agents. 2013 Jul-Sep;27(3):875-82.
Prophylactic strategies in recurrent vulvovaginal candidiasis: a 2-year study testing a phytonutrient vs itraconazole.
Chopra V, Marotta F, Kumari A, Bishier MP, He F, Zerbinati N, Agarwal C, Naito Y, Tomella C, Sharma A, Solimene U.
Source
ReGenera Research Group for Intervention in Aging, Milano, Italy.Abstract
The aim of the present study was to assess the clinical efficacy of a one week/month treatment with a phytocompound with antimycotic properties (K-712, with following 100 mg composition: 10 mg of oleoresin from Pseudowintera colorata at 30 percent concentration in Polygodial together with trace amounts of Olea europea) in recurrent vulvo-vaginal candidiasis (RVVC), as compared to once a week treatment with an azole drug for 24 months follow up. This prospective randomized study involving 122 women (19 to 63 years old) with a history of proven episodes of RVVC in the prior 12 months. Patients were allocated in two treatment groups of 61 patients each and given A) Itraconazole 200 mg orally once a week or B) 1 tab twice a day of K-712 for one week/month. Each treatment schedule was well tolerated with 19 patients in the azole group complaining of transient mild symptoms (nausea, abdominal discomfort, unpleasant taste), while only 3 patients on K-712 reported slight dyspepsia. The number of relapses was significantly lower in the K-712-treated group as compared to the itraconazole-group (22 vs 39, p less than 0.05). Moreover, the former group showed a significantly decreased number of cases resistant or dose-dependent susceptible as compared to group A (p less than 0.05 vs itraconazole) and the same occurred for the occurrence of non-albicans species (group A 64.1 percent vs group B 31.8 percent, p less than 0.05). The overall mycological cure at the end of the 2-year study showed a comparable benefit between the two groups. From these data it appears that the present antifungal phytonutrient is equally effective as itraconazole in the overall treatment of RVVC over a 2-year follow-up, but yielding a significantly better prophylactic effect and also maintenance benefit with lower relapse rate, antifungal susceptibility and growth of azole-resistant species.
lunedì 23 settembre 2013
Importante articolo pubblicato su Rejuvenation Research e PUBMED dal gruppo del Dott. Tomella, che compare come medico referente
Rejuvenation Res. 2013 Sep 19. [Epub ahead of print]
THE HIDDEN PHENOMENON OF OXIDATIVE STRESS DURING TREATMENT OF SUBCLINICAL-MILD HYPOTHYROIDISM:
A PROTECTIVE NUTRACEUTICAL INTERVENTION.
Tomella C, Catanzaro R, Illuzzi N, Cabeca A, Zerbinati N, Celep G, Milazzo M, Sapienza C, Italia A, Lorenzetti A, Marotta F.
ReGenera Research group for Aging Intervention, Milano, Italy
Abstract
Recent studies suggest that subjects with hypothyroidism under therapy with L-T4 might develop oxidative stress. The aim of this study was to test a redox-balance modulator, FPP, together with subclinical (SH) or mild hypothyroidism (MH) treatment in view of biochemical changes. 60 females treated for SH-MH were divided into two matched groups and received either FPP 3gr 1 sachet t.i.d. or placebo for 3 months. A significant baseline increase of all oxidative markers was observed in SH-MH (p<0.05 vs control) and even more under T4 treatment (p<0.05). FPP caused a normalization of redox markers (p<0.01 vs placebo). Thyroid supplementation accelerates mitochondrial oxygen consumption and oxidative stress while a redox-modulator therapy is advisable, given the long-lasting treatment in such cases.
Studi recenti suggeriscono che soggetti con ipotiroidismo in terapia con L T4 (levotiroxina) potrebbero sviluppare stress ossidativo. Lo scopo di questo studio era quello di testare un modulatore del bilancio redox, FPP (papaya fermentata) nel trattamento delle forme subcliniche (SH) e lievi di ipotiroidismo (MH) e verificare possibili cambiamenti biochimici. Sono state arruolate nello studio 60 donne in trattamento per ipotiroidismo suclinico o lieve, divise in due gruppi e trattate con FPP 3 gr al giorno versus placebo per tre mesi. E' stato osservato un aumento significativo basale di tutti i markers ossidativi basali in SH-MH (P<0.05 versus controllo) e ancora di più sotto trattamento con T4 (p<0.05). FPP ha determinato una normalizzazione dei markers redox (p<0.01 versus placebo). La supplementazione con ormoni tiroidei accellera il consumo di ossigeno mitocondriale e lo stress ossidativo mentre una terapia modulatrice del bilancio redox risulta consigliabile, dato il trattamento di lunga durata in questi casi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24050492
martedì 10 settembre 2013
Nuove notizie sull’ importanza del bilancio ESTROGENI e TESTOSTERONE nell’ uomo
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1206168
I ricercatori dell'Harvard School di Boston capitanati da Finkelstein JS hanno recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine un articolo rivoluzionario sugli steroidi gonadici, la composizione corporea, la forza e la funzione sessuale negli uomini. Se alcalo dei livelli di testosterone sono stati da sempre attribuiti la maggior parte dei sintomi dell' "andropausa"e agli estrogeni sono sempre state conferite quelle caratteristiche"femminilizzanti" dell'uomo che invecchia, con queste scoperte si apre una nuova pagina. Anche il calo degli estrogeni (o estrogeni troppo bassi) possono avere conseguenze negative sull'uomo. Secondo questo studio la caduta degli estrogeni sarebbero responsabili dell' accumulo di grasso nel giro vita e condizionerebbero positivamente la libido.Non bisogna più quindi temere il processo di aromatizzazione (con il quale il testosterone viene convertito in estrogeni) sia fisiologico che secondario alla somministrazione di testosterone bioidentico che per molti anni, paradossalmente, è stato rioten uto responsabile dell'accumulo del grasso maschile, mentre al testosterone si attribuiva la forma corporea "asciutta" e atletica. Il merito di questo studio è anche stato quello di avere investigato sulle numerose azioni del testosterone sulla salute e il benessere dell' uomo che, seppur conosciute, lasciano molti punti di domanda sulla loro specificità e sulle loro specifiche relazioni e correlazioni. Come sempre in natura tutto dipende dall' equilibrio. La parola chiave per gli ormoni è "BALANCE".
lunedì 9 settembre 2013
La NUTRIZIONE ORTOMOLECOLARE Milano, Settembre 2013
Quando di parla di nutrizione ortomolecolare si
fa riferimento ad un termine utilizzato per la prima volte dal biologo
molecolare, due volte premio Nobel, Linus Pauling nel suo articolo dal titolo
“Psichiatria Ortomolecolare”, pubblicato sulla rivista scientifica Science nel
1968.
Ma cosa significa ? Come spesso accade in
medicina l’analisi della parola ci dice molto: ORTO deriva dal greco e significa “giusto” e MOLECOLARE si riferisce alla
molecola che, come è noto, definisce unità
di base di una sostanza.
Ma questo non basta per chiarire la genialità
dell’intuizione: cosa significa “giusto” ? Non è certo un attributo
autoreferenziato per definire una tecnica terapeutica o un modus operandi.
Deriva invece dalla conoscenza approfondita dei fini
meccanismi biochimici che sottendono il funzionamento del nostro organismo e
dei loro reciproci rapporti.
Il concetto di fondo è che molecole normalmente
presenti nel nostro organismo o introdotte con la dieta (vitamine,
oligoelementi, etc.) e indispensabili per far avvenire reazioni chimiche chiave
nel nostro organismo, se introdotte e mantenute al giusto dosaggio, sono in
grado di favorire il benessere e la cura di numerose patologie (non solo
psichiatriche).
La giusta molecola al giusto dosaggio potrebbe
essere dosaggio potrebbe essere la massima che riassume la nutrizione orto
molecolare.
Alla base di tutto naturalmente vi è uno stile di
vita sano e una alimentazione equilibrata, ma quando si fa riferimento alla
nutrizione ortomolecolare bisogna pensare anche alla supplementazione delle molecole “giuste” (vitamine, aminoacidi,
minerali, oligoelementi, enzimi, acidi grassi e fitonutrienti) nelle
combinazioni corrette perché i dosaggi che vengono utilizzati possono essere anche
molto diversi e frequentemente maggiori da
quelli che si possono ottenere con la dieta.
Quando in medicina si fa riferimento alle RDA (Recommended
Daily Allowance) o dose giornaliera
consigliata o dose giornaliera
raccomandata si fa riferimento alla dose di nutrienti minima per soddisfare il
fabbisogno giornaliero. In assenza di questo si sviluppano patologie ben note e
codificate: carenza di vitamina C/scorbuto, carenza di vitamina B3 /pellagra,
carenza di ferro /anemia, etc..
Diverso è
quello che avviene in nutrizione ortomolecolare dove per preservare lo stato di
salute e per il trattamento di numerose patologie i dosaggi sono spesso decisamente
maggiori di quelli definiti “raccomandati ma minimi”. Nonostante questo non si
sviluppa tossicità e non si verificano accumuli di cataboliti tossici perché
sono di origine esclusivamente naturale e al dosaggio “giusto”. Nella sintesi
di dei prodotti si cerca di evitare
sostanze che non derivano dalla natura e i rapporti fra i vari nutrienti
sono studiati in modo accurato per favorire la loro sinergia. Per l’ organismo
è diverso il destino metabolico della vitamina C di sintesi (“chimica”)
rispetto a quella derivata dall’Acerola o da un altro prodotto della natura:
come intuitivo, per motivi di forza maggiore lievitano un po’ i prezzi ma anche
l’efficacia “in vivo”si rafforza notevolmente.
Come
sempre la purezza e la qualità della materia prima di origine del supplemento-integratore
è di importanza essenziale così come le modalità di preparazione e gli
eccipienti utilizzati nel prodotto.
Tra l’altro, come ha ben descritto il
Prof.R.J Williams “Ogni individuo dispone di un proprio regime di sostanze
nutrizionali. Sebbene l’elenco delle sostanze nutrizionali necessarie sia
uguale per tutti, le singole quantità di cui abbiamo bisogno non devono essere
obbligatoriamente le stesse per ogni individuo’. Risulta quindi insostituibile
la figura del medico specialista che in base alla sua conoscenza ed esperienza
riesce ad individuare la terapia “giusta” e a colpire nel segno con la
precisione di un arciere.
Inspiegabilmente, la nutrizione ortomolecolare è
molto diffusa e praticata in Europa da medici esperti ed autorevoli, molto meno
in Italia. La bella notizia è che ora può essere applicata anche a Milano.
lunedì 2 settembre 2013
Nuova pubblicazione del Dott. Tomella sulla rivista scientifica Rejuvenation Researsch
Rejuvenation Res. 2013 Sep 19. [Epub ahead of print]
PROTECTIVE EFFECT OF A STURGEON EGG HOMOGENATE MARINE COMPOUND ON ARTERIAL ULTRASTRUCTURE IN SPONTANEOUS HYPERTENSIVE RATS.
Zerbinati N, Marotta F, Nagpal R, Singh B, Mohania D, Milazzo M, Sapienza C, Italia A, Tomella C, Catanzaro R.
Source
CMP Medical Center, Innovation Technology, R&D, Pavia, Italy ; nzerbinati@centro-medico.it.Abstract
We assessed the effect of a sturgeon eggs-based nutraceutical (LD-1227) versus EPA/DHA on the ultrastructure of spontaneously hypertensive rats (SHR) aorta. Sixty SHR were randomly divided into three groups fed: a). rat chow; b) added with 10mg EPA/DHA; c) added with 10mg of LD-1227 for 18 weeks. Afterwards, the aorta was used for: blind measurements of thickened intima area and electron microscopic examination. Control SHR showed an expanded subendothelial space and leukocytes intima-infiltration which were reduced in LD-1227-fed rats (p<0.05) and less in EPA/DHA-group. TEM showed endothelial alteration with severe subcellular injury and, unlike EPA-DHA-group, LD-1227-treated rats displayed a significant reduction (p<0.05). These data suggest that LD-1227 has stronger arterial protective-properties and deserves further work in view of a preventive medicine strategy.
mercoledì 3 aprile 2013
La BIOTERAPIA NUTRIZIONALE
La bioterapia
nutrizionale® è una metodica che utilizza gli alimenti, le modalità
di cottura e le associazioni fra i cibi per la prevenzione e la cura delle
malattie. Deriva dalle geniali intuizioni della Dott.ssa Domenica Arcari Morini
di Roma che l’ ha ideata e che per oltre 40 anni, con i suoi collaboratori, l’ ha sviluppato. A mio avviso esistono poche metodiche
efficaci, naturali, piacevoli, “raffinate e affinate” (dal punto di vista
scientifico) come questa.
La natura offre
possibilità di cura straordinarie perché ogni alimento non è importante solo
per il suo contenuto nutrizionale, per le calorie che produce o gli
oligoelementi che contiene ma anche perché è un insieme armonico di tutto
questo che interagisce con l’ individuo in modo dinamico e sfruttare al
massimo le sue potenzialità può
determinare risultati veramente sorprendenti.
Tutti, addetti ai
lavori e non, sono d’accordo sul fatto che l’alimentazione sia alla base della
salute e del benessere ma troppo poco si considera il fatto che una alimentazione
scorretta può essere determinante per lo sviluppo delle malattie (basti pensare
all’ epigenomica) anche perché tutti ci dobbiamo nutrire, in condizioni
fisiologiche e non, e alimentarsi in modo corretto può fare la differenza.
La bioterapia nutrizionale
è in grado di influire sulle principali funzioni organiche del nostro organismo
come la regolazione glicemica, l’ottimizzazione della funzionalità epatica, tiroidea
e renale e sul bilanciamento dell’ assetto ormonale.
La metodica
bionutrizionale prevede una sequenza di pasti modificando le associazioni
alimentari in base alla risposta soggettiva ed oggettiva dell’ individuo e del
malato.
Dopo una accurata
diagnosi medica, avvalendosi anche dello studio delle costituzioni derivante
dalla Medicina Tradizionale Cinese e con l’ ausilio della interpretazione dello
stick urinario vengono proposti una successione di pasti sulla base delle
esigenze individuali del paziente.
La buona notizia,
inoltre, è che i pasti proposti sono
veramente e inaspettatamente gustosi ed appaganti e vi stupiranno almeno per
due motivi.
Primo motivo. La
Dott.ssa Domenica Arcari Morini è partita da profonde conoscenze della
fisiologia, dell’endocrinologia, della biochimica, del contenuto nutrizionale
degli alimenti e delle modificazioni con i vari tipi di cottura e li ha
coniugati con la cucina tradizionale italiana, ricchissima e variegata e in
grado di far fronte alle esigenze di popoli abitanti in zone diverse del Paese,
da quelle costiere a quelle montuose. In altri termini, se un piatto tipico, e
magari con una lunga storia, si è tramandato fino ai giorni nostri un motivo ci
sarà: sta alla conoscenza del medico bionutrizionista utilizzarlo in modo
appropriato a seconda delle esigenze del paziente.
Secondo motivo. Alcuni
dei piatti proposti o le loro modalità di cottura “spiazzano” il paziente perché magari sono
stati banditi da tempo immemore dalle tavole sulla base delle notizie
dietetiche più diffuse fra il pubblico e
anche fra i medici.
Questo accade perché il
razionale è diverso e come ho già detto molto “raffinato, ricco e innovativo”
ed è persino superfluo ricordare come le campagne informative attuali abbiano
presentato gravi lacune, se è vero che nonostante siano state in grado di
proporre linee guida per una corretta alimentazione, in realtà l’ obesità (sia
infantile che dell’adulto), il diabete, la diabesità
e le malattie cronico degenerative in cui la nutrizione ha un impatto rilevante,
stanno aumentando anziché diminuire.
In realtà non è detto
che tutto ciò che è gustoso non si possa mangiare: anzi.
L’ esperienza personale
di tutti noi, supportata dalle teorie che stanno alla base della terapia
cognitivo comportamentale del peso, ci insegna che una delle caratteristiche
della dieta di successo è che sia gratificante, soprattutto nella fase di
mantenimento del peso e quando è importante la gestione dello stress. A questo
naturalmente si aggiunge l’applicazione del nuovo razionale nutrizionale.
Sarà importante la
qualità all’ origine del prodotto che si consuma e che dovrà essere meno
manipolato possibile per poter sfruttare al meglio le sue potenzialità e non
sovraccaricare il nostro organismo di “spazzatura”.
Bisognerà tenere presente sempre il concetto
di biodisponibilità di un nutriente,
che nella pratica clinica e nelle diete “fai da te” viene sottovalutato o non
preso affatto in considerazione,
sostituito da calcoli derivati da semplici ma sterili tabelle che non
riusciranno mai a descrivere in modo soddisfacente il destino metabolico degli
alimenti una volta introdotti nel nostro organismo.
Di fronte a questo
scenario meglio arroccarsi su poche e granitiche certezze o cercare nuove
strategie nell’interesse del paziente ? Io non ho dubbi nello scegliere la
seconda strada che, anche se più tortuosa, risponde meglio al metodo
scientifico, al mio desiderio di sapere e di essere nella condizione di
proporre il meglio possibile alla persona / paziente che si rivolge a me per un
aiuto.
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