lunedì 23 settembre 2013

Importante articolo pubblicato su Rejuvenation Research e PUBMED dal gruppo del Dott. Tomella, che compare come medico referente

Rejuvenation Res. 2013 Sep 19. [Epub ahead of print]

THE HIDDEN PHENOMENON OF OXIDATIVE STRESS DURING TREATMENT OF SUBCLINICAL-MILD HYPOTHYROIDISM: 

A PROTECTIVE NUTRACEUTICAL INTERVENTION.

ReGenera Research group for Aging Intervention, Milano, Italy

Abstract

Recent studies suggest that subjects with hypothyroidism under therapy with L-T4 might develop oxidative stress. The aim of this study was to test a redox-balance modulator, FPP, together with subclinical (SH) or mild hypothyroidism (MH) treatment in view of biochemical changes. 60 females treated for SH-MH were divided into two matched groups and received either FPP 3gr 1 sachet t.i.d. or placebo for 3 months. A significant baseline increase of all oxidative markers was observed in SH-MH (p<0.05 vs control) and even more under T4 treatment (p<0.05). FPP caused a normalization of redox markers (p<0.01 vs placebo). Thyroid supplementation accelerates mitochondrial oxygen consumption and oxidative stress while a redox-modulator therapy is advisable, given the long-lasting treatment in such cases.

Studi recenti suggeriscono che soggetti con ipotiroidismo in terapia con L T4 (levotiroxina) potrebbero sviluppare stress ossidativo. Lo scopo di questo studio era quello di testare un modulatore del bilancio redox, FPP (papaya fermentata) nel trattamento delle forme subcliniche (SH) e lievi di ipotiroidismo (MH) e verificare possibili cambiamenti biochimici. Sono state arruolate nello studio 60 donne in trattamento per ipotiroidismo suclinico o lieve, divise in due gruppi e trattate con  FPP 3 gr al giorno versus placebo per tre mesi. E' stato osservato un aumento significativo basale di tutti i markers ossidativi basali in SH-MH (P<0.05 versus controllo) e ancora di più sotto trattamento con T4 (p<0.05). FPP ha determinato una normalizzazione dei markers redox (p<0.01 versus placebo). La supplementazione con ormoni tiroidei accellera il consumo di ossigeno mitocondriale e lo stress ossidativo mentre una terapia modulatrice del bilancio redox risulta consigliabile, dato il trattamento di lunga durata in questi casi.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24050492



martedì 10 settembre 2013

Nuove notizie sull’ importanza del bilancio ESTROGENI e TESTOSTERONE nell’ uomo

http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1206168
I ricercatori dell'Harvard School di Boston capitanati da Finkelstein JS hanno recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine  un articolo rivoluzionario sugli steroidi gonadici, la composizione corporea, la forza e la funzione sessuale negli uomini. Se alcalo dei livelli di testosterone sono stati da sempre attribuiti la maggior parte dei sintomi dell' "andropausa"e agli estrogeni sono sempre state conferite quelle caratteristiche"femminilizzanti" dell'uomo che invecchia, con queste scoperte si apre una nuova pagina. Anche il calo degli estrogeni (o estrogeni troppo bassi) possono avere conseguenze negative sull'uomo. Secondo questo studio la caduta degli estrogeni sarebbero responsabili dell' accumulo di grasso nel giro vita e condizionerebbero positivamente la libido.Non bisogna più quindi temere il processo di aromatizzazione (con il quale il testosterone viene convertito in estrogeni) sia fisiologico che secondario alla somministrazione di testosterone bioidentico che per molti anni, paradossalmente, è stato rioten uto responsabile dell'accumulo del grasso maschile, mentre al testosterone si attribuiva la forma corporea "asciutta" e atletica. Il merito di questo studio è anche stato quello di avere investigato sulle numerose azioni del testosterone sulla salute e il benessere dell' uomo che, seppur conosciute, lasciano molti punti di domanda sulla loro specificità e sulle loro specifiche relazioni e correlazioni. Come sempre in natura tutto dipende dall' equilibrio. La parola chiave per gli ormoni è "BALANCE".

lunedì 9 settembre 2013

La NUTRIZIONE ORTOMOLECOLARE Milano, Settembre 2013



Quando di parla di nutrizione ortomolecolare si fa riferimento ad un termine utilizzato per la prima volte dal biologo molecolare, due volte premio Nobel, Linus Pauling nel suo articolo dal titolo “Psichiatria Ortomolecolare”, pubblicato sulla rivista scientifica Science nel 1968.
Ma cosa significa ? Come spesso accade in medicina l’analisi della parola ci dice molto: ORTO deriva dal greco e significa “giusto” e MOLECOLARE  si riferisce alla molecola che, come è noto, definisce unità di base di una sostanza.
Ma questo non basta per chiarire la genialità dell’intuizione: cosa significa “giusto” ? Non è certo un attributo autoreferenziato per definire una tecnica terapeutica o un modus operandi.
Deriva invece dalla conoscenza approfondita dei fini meccanismi biochimici che sottendono il funzionamento del nostro organismo e dei loro reciproci rapporti.
Il concetto di fondo è che molecole normalmente presenti nel nostro organismo o introdotte con la dieta (vitamine, oligoelementi, etc.) e indispensabili per far avvenire reazioni chimiche chiave nel nostro organismo, se introdotte e mantenute al giusto dosaggio, sono in grado di favorire il benessere e la cura di numerose patologie (non solo psichiatriche).
La giusta molecola al giusto dosaggio potrebbe essere dosaggio potrebbe essere la massima che riassume la nutrizione orto molecolare. 
Alla base di tutto naturalmente vi è uno stile di vita sano e una alimentazione equilibrata, ma quando si fa riferimento alla nutrizione ortomolecolare bisogna pensare anche alla supplementazione delle molecole “giuste” (vitamine, aminoacidi, minerali, oligoelementi, enzimi, acidi grassi e fitonutrienti) nelle combinazioni corrette perché i dosaggi che vengono utilizzati possono essere anche molto diversi  e frequentemente maggiori da quelli che si possono ottenere con la dieta.
Quando in medicina si fa riferimento alle RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera consigliata o dose giornaliera raccomandata si fa riferimento alla dose di nutrienti minima per soddisfare il fabbisogno giornaliero. In assenza di questo si sviluppano patologie ben note e codificate: carenza di vitamina C/scorbuto, carenza di vitamina B3 /pellagra, carenza di ferro /anemia, etc..
Diverso è quello che avviene in nutrizione ortomolecolare dove per preservare lo stato di salute e per il trattamento di numerose patologie i dosaggi sono spesso decisamente maggiori di quelli definiti “raccomandati ma minimi”. Nonostante questo non si sviluppa tossicità e non si verificano accumuli di cataboliti tossici perché sono di origine esclusivamente naturale e al dosaggio “giusto”. Nella sintesi di dei prodotti si cerca di evitare  sostanze che non derivano dalla natura e i rapporti fra i vari nutrienti sono studiati in modo accurato per favorire la loro sinergia. Per l’ organismo è diverso il destino metabolico della vitamina C di sintesi (“chimica”) rispetto a quella derivata dall’Acerola o da un altro prodotto della natura: come intuitivo, per motivi di forza maggiore lievitano un po’ i prezzi ma anche l’efficacia “in vivo”si rafforza notevolmente.
Come sempre la purezza e la qualità della materia prima di origine del supplemento-integratore è di importanza essenziale così come le modalità di preparazione e gli eccipienti utilizzati nel prodotto.
 Tra l’altro, come ha ben descritto il Prof.R.J Williams “Ogni individuo dispone di un proprio regime di sostanze nutrizionali. Sebbene l’elenco delle sostanze nutrizionali necessarie sia uguale per tutti, le singole quantità di cui abbiamo bisogno non devono essere obbligatoriamente le stesse per ogni individuo’. Risulta quindi insostituibile la figura del medico specialista che in base alla sua conoscenza ed esperienza riesce ad individuare la terapia “giusta” e a colpire nel segno con la precisione di un arciere.
Inspiegabilmente, la nutrizione ortomolecolare è molto diffusa e praticata in Europa da medici esperti ed autorevoli, molto meno in Italia. La bella notizia è che ora può essere applicata anche a Milano.

lunedì 2 settembre 2013

Nuova pubblicazione del Dott. Tomella sulla rivista scientifica Rejuvenation Researsch

Rejuvenation Res. 2013 Sep 19. [Epub ahead of print]

PROTECTIVE EFFECT OF A STURGEON EGG HOMOGENATE MARINE COMPOUND ON ARTERIAL ULTRASTRUCTURE IN SPONTANEOUS HYPERTENSIVE RATS.

Source

CMP Medical Center, Innovation Technology, R&D, Pavia, Italy ; nzerbinati@centro-medico.it.

Abstract

We assessed the effect of a sturgeon eggs-based nutraceutical (LD-1227) versus EPA/DHA on the ultrastructure of spontaneously hypertensive rats (SHR) aorta. Sixty SHR were randomly divided into three groups fed: a). rat chow; b) added with 10mg EPA/DHA; c) added with 10mg of LD-1227 for 18 weeks. Afterwards, the aorta was used for: blind measurements of thickened intima area and electron microscopic examination. Control SHR showed an expanded subendothelial space and leukocytes intima-infiltration which were reduced in LD-1227-fed rats (p<0.05) and less in EPA/DHA-group. TEM showed endothelial alteration with severe subcellular injury and, unlike EPA-DHA-group, LD-1227-treated rats displayed a significant reduction (p<0.05). These data suggest that LD-1227 has stronger arterial protective-properties and deserves further work in view of a preventive medicine strategy.