domenica 18 marzo 2018

La cucina giapponese fa bene?


La cucina giapponese è entrata nelle abitudini alimentari di molti di noi.
 Inutile negare: crea dipendenza.
 E’ accettabile in una dieta dimagrante o in un regime salutistico?
 Il pesce crudo di per sé è una ottima fonte di acidi grassi omega3 non modificati dalla cottura ed è ricco di iodio,
 che serve per il benessere e la funzionalità della tiroide e per stimolare, quindi, il metabolismo. 
 Se si vuole tenere sotto controllo il peso e il carico glicemico del pasto bisogna non farsi ingannare dal riso contenuto nel sushi.
 E’ riso lessato, condito con aceto di mele e zucchero, oltre che con il pesce.
 Ogni singolo “pezzo” di Nigiri o Maki apporta circa 30-40 kCal.
 Quindi con 10-12 pezzi si superano le 400/450 kcal, come per un piatto di pasta o una pizza.
 Io consiglio di non superare 6/8 pezzi di Sushi e di associarlo a al Sashimi (solo pesce crudo) o a una tartare di pesce, per limitare gli effetti  del riso.
 Non bisogna poi esagerare con la salsa di soia, ricca di sale, che può peggiorare la ritenzione idrica.
 Infine, non bisogna poi eccedere col consumo di pesci grandi e longevi come il tonno o il salmone che, sebbene siano ottimi dal punto di vista nutrizionale,
 possono contenere notevoli quantità di metalli pesanti come mercurio e piombo.
  

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