lunedì 5 marzo 2018

Dopo gli omega 3 e gli omega 6, ecco gli omega 7 E’ uno scherzo...?

Gli acidi grassi sono stati considerati al lungo dalla vecchia scuola di dietologia come colpevoli indiscussi dell’ obesità e delle malattie metaboliche.
 Da qualche anno sono stati rivalutati come componente essenziale di una dieta equilibrata:
 basti pensare agli acidi grassi polinsaturi omega 3 ed omega 6 e all’ acido monoinsaturo per eccellenza,
 l’acido oleico, presente nell’ olio extravergine di oliva.

 Gli scienziati della Harvard Medical School e la Cleveland Clinic hanno portato alla ribalta l’acido grasso omega 7
 (acido palmitoleico) per la sua azione sulla modulazione dell’ infiammazione,
 sulla regolazione della glicemia e della insulino-sensibilità e sui livelli di colesterolo e grassi nel sangue.
 Inoltre, sembra sembra determinare un aumento degli enzimi coinvolti nei meccanismi che portano a bruciare i grassi.
 Per questo si ritiene che funzioni come una LIPOCHINA, ovvero una molecola che agisce a distanza,
 come fanno gli ormoni, al fine di garantire l’ utilizzo ottimale dell’ energia e il suo stoccaggio.
 E’ una nuova frontiera per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e il controllo del peso e quindi a buon titolo può essere definita una molecola Anti-Aging.
 Ne sentiremo parlare molto in futuro.

 

 Bernstein AM, Roizen MF, Martinez L. Purified palmitoleic acid for the reduction of high-sensitivity C-reactive protein and serum lipids:
 a double-blinded, randomized, placebo controlled study. J Clin Lipidol. 2014;8(6):612-7.

  
 Bolsoni-Lopes A, Festuccia WT, Farias TS, et al. Palmitoleic acid (n-7) increases white adipocyte lipolysis and lipase content
 in a PPARalpha-dependent manner. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2013;305(9):E1093-102

  

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