La caprese
viene considerata un piatto freddo e leggero ottimo nella stagione estiva anche,
e soprattutto, se si è a dieta.
In realtà è un piatto in cui si sommano i sali minerali, presenti
abbondantemente nel pomodoro, al calcio e ai Sali presenti nella mozzarella.
Presenta quindi una spiccata azione anti-diuretica e quindi fa trattenere
liquidi e peggiorare la cellulite e la ritenzione idrica.
Allora non è un piatto salutistico ?
In realtà i pescatori dell’ isola di Capri, da cui deriva, conoscevano
molto bene le sue proprietà nutrizionali e funzionali.
È un piatto ottimo per ridurre gli effetti della disidratazione e della
perdita di sali minerali che si può verificare nelle calde giornate estive,
in particolare se si è stati esposti a lungo al sole o negli sportivi dopo
attività sportiva intensa.
In calcio contenuto nella mozzarella può essere utile nell’
ipertiroidismo, che si potrà giovare anche degli effetti neuro-sedativi del
basilico.
Come sempre non esistono cibi o piatti buoni o cattivi.
Si tratta semplicemente di conoscere i loro effetti funzionali.
In queste pagine potrete trovare Articoli, Informazioni e Documenti di pubblico interesse relativi alla Nutrizione, all'Anti-Aging ed alla Omeopatia
venerdì 2 marzo 2018
La vera “bufala”nutrizionale: la caprese fa dimagrire ?
Avocado: un vero toccasana per la tiroide
Un recente articolo
pubblicato su una importante rivista scientifica* ha evidenziato
le proprietà benefiche e protettive dell’ avocado sulla tiroide e una
riduzione delle malattie tiroidee associato al suo utilizzo.
Questo può essere dovuto al suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi, tirosina e iodio nonchè agli effetti antiossidanti, antiinfiammatori ed anti-lipidici degli altri suoi nutrienti.
*Journal of Pharmacy and Pharmacology 4 (2016) 108-118
Questo può essere dovuto al suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi, tirosina e iodio nonchè agli effetti antiossidanti, antiinfiammatori ed anti-lipidici degli altri suoi nutrienti.
*Journal of Pharmacy and Pharmacology 4 (2016) 108-118
Premio Nobel per l’Autofagia… Ve l’avevo detto!
E’ questo un meccanismo biologico che consente alla cellula di riciclarsi e rinnovarsi.
Si butta quanto è danneggiato o poco efficiente, si ricicla il resto.
La medicina Anti-Aging ha sempre attribuito molta importanza a questo processo, conosciuto dagli anni 60.
Oggi i media ne hanno enfatizzato gli effetti positivi sulle malattie cronico degenerative
e che riguardano il sistema immunitario ma è importantissima anche, per esempio, per il cuore e per l’aging.
Chi invecchia bene ha un’ autofagia efficiente, che resetta periodicamente il suo organismo, così come avviene per un PC.
Fra i sistemi in grado di stimolare l’ autofagia, e agire positivamente sull’ invecchiamento,
ricordo la restrizione calorica (di circa il 30% delle calorie) e il digiuno intermittente (intermittent fasting).
Esiste poi un altro modo per stimolare l’ Autofagia e lo spiegherò al
Congresso Europeo di Medicina Anti-Aging di Parigi il 23 ottobre nella relazione: "SPERMIDINE, GEROPROTECTION AND AUTHOFAGIA ENHANCEMENT"
(Spermidina, Geroprotezione e miglioramento dell' Autofagia).
Posso dire di essere un pioniere in questo settore.
La spermidina è un nuovo geroprotettore che ha evidenziato la sua straordinaria capacità di stimolare l’ autofagia in diversi specie animali negli studi sperimentali.
Quando potrà essere utilizzata nell’ uomo come integrazione nutrizionale
si sarà fatto un passo in avanti verso la vera prevenzione delle malattie legate all’ invecchiamento e l’ Healthy Aging.
______________________________________
PER CONTATTARMI:
Dott. Claudio Tomella
Nutrizionista
Iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano N° 32143
Tel. 348-66.82.390 - 388-30.61.430
E-mail: studio@tomella.it
COSA NON BISOGNA FARE quando l’ ago della bilancia è salito e i vestiti stringono
Ogni anno la stessa storia.
Buoni propositi prima (“Quest’anno sarà diverso: non abbufferò ad ogni occasione”) e dopo (“Ora basta ! Le feste sono finite e mi metterò in riga).
Ecco qualche dritta che deriva dalla mia esperienza coi pazienti.
Non porti obiettivi irraggiungibili. Se sono bastate 2 settimane per aumentare di 3 kg ce ne vorranno almeno 4 per perderli.
In tutta sincerità con te stesso, non ripetere quello che, senza successo, hai già provato gli scorsi anni con risultati scadenti.
Sarebbe l’ ennesimo fallimento.
Non iniziare a saltare i pasti senza una strategia precisa. Mangerai di più e peggio nei pasti successivi.
Non iscriverti in palestra se poi, come tutte le altre volte, non la frequenterai con regolarità.
Non fare attività fisica intensa se non sei allenato.
Stresseresti solo te e il tuo organismo col rischio di perdere più massa magra che massa grassa.
Non rinunciare per forza a “tutti” i cibi che sono gratificanti.
La rinuncia porta stress e lo stress porta a mangiare di più.
Non ti pesare ogni giorno e soprattutto dopo essere andato al ristorante con amici.
Pesandoti il peso non scende ma aumenta lo stress e la frustrazione.
Basta 1 volta alla settimana.
Non fare la mossa poco furba di saltare la colazione di tua iniziativa.
Ti farà mangiare più cibo spazzatura a metà mattina, a merenda o alla sera.
E’ inutile che cerchi come un ossesso gocce drenanti e detox ovvero una pastiglia brucia grassi. Non esiste!!!!
Sai che le diete fai da te e all’ ultima moda non funzionano e possono talvolta essere dannose per il metabolismo.
Allora stanne lontano.
Buoni propositi prima (“Quest’anno sarà diverso: non abbufferò ad ogni occasione”) e dopo (“Ora basta ! Le feste sono finite e mi metterò in riga).
Ecco qualche dritta che deriva dalla mia esperienza coi pazienti.
Non porti obiettivi irraggiungibili. Se sono bastate 2 settimane per aumentare di 3 kg ce ne vorranno almeno 4 per perderli.
In tutta sincerità con te stesso, non ripetere quello che, senza successo, hai già provato gli scorsi anni con risultati scadenti.
Sarebbe l’ ennesimo fallimento.
Non iniziare a saltare i pasti senza una strategia precisa. Mangerai di più e peggio nei pasti successivi.
Non iscriverti in palestra se poi, come tutte le altre volte, non la frequenterai con regolarità.
Non fare attività fisica intensa se non sei allenato.
Stresseresti solo te e il tuo organismo col rischio di perdere più massa magra che massa grassa.
Non rinunciare per forza a “tutti” i cibi che sono gratificanti.
La rinuncia porta stress e lo stress porta a mangiare di più.
Non ti pesare ogni giorno e soprattutto dopo essere andato al ristorante con amici.
Pesandoti il peso non scende ma aumenta lo stress e la frustrazione.
Basta 1 volta alla settimana.
Non fare la mossa poco furba di saltare la colazione di tua iniziativa.
Ti farà mangiare più cibo spazzatura a metà mattina, a merenda o alla sera.
E’ inutile che cerchi come un ossesso gocce drenanti e detox ovvero una pastiglia brucia grassi. Non esiste!!!!
Sai che le diete fai da te e all’ ultima moda non funzionano e possono talvolta essere dannose per il metabolismo.
Allora stanne lontano.
L'ananas fa dimagrire? Vero o Falso?
Falso!
L’ ananas è un frutto tropicale, che come molti frutti esotici, è ricco di nutrienti e vitamine, in grado di sostenere l’ organismo delle popolazioni del luogo in momenti di grande caldo e con poca disponibilità di altro cibo. In sé è una ricchezza dal punto di vista nutrizionale.
Ma attenzione, ho scritto ricco…!
E’ vero che possiede una nota azione diuretica.
Tuttavia, non può si dire che sia povero di zuccheri semplici e soprattutto possiede un indice glicemico piuttosto elevato… Per intendersi, simile a quello della banana.
In altri termini se mangiato alla sera alla fine di un pasto più che bruciare i grassi favorirà il loro accumulo, dal momento che può alimentare la secrezione di insulina. Questo effetto è maggiore di quello diuretico, in una persona che vuole perdere peso.
Non ho ancora incontrato una persona.
Tuttavia l’ ananas può essere utilizzato in maniera “furba” in due modi:
1) per favorire la digestione delle proteine. quindi può essere usato alla fine di un pasto proteico a base, per esempio, carne rossa. In questo caso migliora la detossificazione e favorisce la digestione. Anche in questo caso, meglio non alla sera. La quantità è di circa ¼ di ananas al giorno.
2) per concludere un pasto in cui si è consumato un fritto (es. patate fritte o fritto di pesce, etc.). In questo caso gli zuccheri presenti nell’ ananas possono essere utili al fegato per svolgere la sua azione detossificante, insieme ad una verdura cruda, da consumare nel medesimo pasto. In questo caso la quantità è ridotta, a circa 1/8 di ananas.
L’ ananas è un frutto tropicale, che come molti frutti esotici, è ricco di nutrienti e vitamine, in grado di sostenere l’ organismo delle popolazioni del luogo in momenti di grande caldo e con poca disponibilità di altro cibo. In sé è una ricchezza dal punto di vista nutrizionale.
Ma attenzione, ho scritto ricco…!
E’ vero che possiede una nota azione diuretica.
Tuttavia, non può si dire che sia povero di zuccheri semplici e soprattutto possiede un indice glicemico piuttosto elevato… Per intendersi, simile a quello della banana.
In altri termini se mangiato alla sera alla fine di un pasto più che bruciare i grassi favorirà il loro accumulo, dal momento che può alimentare la secrezione di insulina. Questo effetto è maggiore di quello diuretico, in una persona che vuole perdere peso.
Non ho ancora incontrato una persona.
Tuttavia l’ ananas può essere utilizzato in maniera “furba” in due modi:
1) per favorire la digestione delle proteine. quindi può essere usato alla fine di un pasto proteico a base, per esempio, carne rossa. In questo caso migliora la detossificazione e favorisce la digestione. Anche in questo caso, meglio non alla sera. La quantità è di circa ¼ di ananas al giorno.
2) per concludere un pasto in cui si è consumato un fritto (es. patate fritte o fritto di pesce, etc.). In questo caso gli zuccheri presenti nell’ ananas possono essere utili al fegato per svolgere la sua azione detossificante, insieme ad una verdura cruda, da consumare nel medesimo pasto. In questo caso la quantità è ridotta, a circa 1/8 di ananas.
domenica 26 marzo 2017
Nutrition and Cardiac Health (Nutrizione e Salute del Cuore)
Vi annuncio con piacere che è stato
pubblicato da Sperling il libro di cui sono co-autore: INTEGRATIVE CARDIOLOGY: A New Therapeutic Vision.
Ho curato in particolare i capitoli
legati alla nutrizione e alla salute dell’ apparato cardiovascolare come membro
affiliato dell’ Università Marconi (Roma).
Il libro è stato scritto in lingua
inglese ed è rivolto principalmente a medici e cardiologi di tutto il mondo.
Troppo spesso si confonde la prevenzione
delle malattie cardiovascolari con il mantenere i valori di colesterolo entro i
limiti di riferimento.
In realtà recenti studi confermano che
esistono anche altri fattori alla base della salute del tuo cuore e, fra questi,
quelli che possono essere modulati dalla nutrizione sono numerosi.
Il libro
propone una nuova visione d’ insieme dell’ apparato cardiovascolare sulla base
delle più recenti scoperte, senza tralasciare i preziosi insegnamenti delle
medicine più antiche.
Ho svelato i segreti e smascherato le
bufale e le false convinzioni in tema di nutrizione.
Ho spiegato l’ importanza della ottimale
funzionalità dei mitocondri e dell’ autofagia per il cuore Ho discusso i meccanismi che controllano l’ infiammazione,
lo stress ossidativo, la glicazione e l’ immunità, descrivendo i nutrienti
essenziali per mantenerli sotto controllo.
Ho descritto come è possibile
personalizzare lo stile nutrizionale e affrontato alcune strategie
cognitivo-comportamentali necessarie per mantenere i risultati raggiunti.
Ringrazio la mia insegnante di inglese,
Amanda Bernardin (www.englishforbussinesscomunication.com) per il suo prezioso contributo nella traduzione dei questo libro, che è
primariamente destinato a madrelingua americani e britannici.
E’ stato frutto di un lungo e scrupoloso
lavoro.
Spero possa essere utile a medici e pazienti.
sabato 23 maggio 2015
LA TIROIDE SECCA, Milano 23 maggio 2015
Il TRATTAMENTO di scelta nell’ ipotiroidismo è quello che prevede la
prescrizione di T4 (levo-tiroxina). In realtà utilizzando esclusivamente T4 la
conversione nella formativa T3 non è sempre efficace in cui tutti i pazienti e,
nello stesso paziente, soddisfacente nelle diverse fasi della terapia.
Aumentare il dosaggio di T4 non è la soluzione migliore in tutti i casi: può
aumentare la conversione in T3 reverse (che pertanto è necessario dosare) dal
T4, con una ulteriore riduzione del T3 e un peggioramento dei sintomi del
paziente.
L’utilizzo della TIROIDE SECCA, che contiene tutti gli
ormoni tiroidei, è il primo passo per muoversi nella direzione giusta del
trattamento dei sintomi dell’ ipotiroidismo, sui quali la terapia con T4 non solo
non agisce completamente ma addirittura talvolta peggiora.
L’altro importante aspetto
riguarda la gestione globale del paziente.
E’ necessario che il medico non sia semplicemente un prescrittore
o un modulatore del dosaggio di un farmaco ma che sia in grado di gestire il
paziente nella sua globalità.
ü
Sarà
allora importante tenere sotto controllo tutte le interazioni ormonali e non
unicamente gli ormoni tiroidei, viste le numerose e note interazioni ormonali.
ü
Sarà
importante fare una diagnosi e un monitoraggio attento attraverso l’
interpretazione corretta degli esami di laboratorio includendo, quando indicato,
anche il dosaggio del T3 e T4 nelle
urine delle 24 ore e quello del T3 reverse.
ü
Bisognerà
attribuire la giusta importanza a nutrienti fondamentali per la funzionalità
della tiroide ( selenio, lodio, zinco, ferro).
ü
Bisognerà
prevedere un intervento sullo stile di vita del paziente partendo dall’
alimentazione e toccando anche attività fisica, gestione dello stress, sonno, fumo di sigaretta ed eventuali integrazioni fitoterapiche. http://tiroidesecca.it/
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